“…L’ultimo ciclo pittorico di Delfo Tinnirello, esprime l’urgenza di rientrare in rapporto con la linfa vitale dell’esistenza, ossia quella dimensione rintracciabile oggi solo nel contatto ravvicinatissimo con la natura e con la sua forza propulsiva, Madre Suprema, fonte di rinnovamento sopra ogni altra cosa.
E in questa esigenza di comunione, la pittura ritorna ad essere la pratica artistica più congeniale a restituire la vitalità creatrice originaria…
L’artista le chiama “ritratti”, come se in ogni singola opera potesse far emergere tra i lineamenti delle piante, tra i petali e le corolle dei fiori, delle foglie o nella struttura della corteccia la fisionomia della Natura, la sua effigie. Altrove il ritratto evidenzia il limes, l’abbandono, la zona più selvaggia per sentirne fino in fondo il respiro vitale, il movimento creatore originario…”
Emilia Valenza, I ritratti della natura, Istituto Italiano di Cultura, Oslo 2020